sabato 5 ottobre 2013

Mikhail Baryshnikov - La banalità della danza

Alzi la mano chi, fotografo, non si è mai cimentato con la tecnica del“mosso”. Una scorciatoia spesso praticata alla ricerca di una facile “artisticità”. A volte un espediente perfettamente in linea con il concetto che si vuole esprimere.  Il fotodinamismo futurista di Bragaglia è una citazione quasi necessaria. Negli anni l’uso e l’abuso di questo effetto è rimasto ben documentato negli archivi e nei cassetti di tanti fotoamatori, ma anche di tanti fotografi con maggiori velleità artistiche. Uno dei campi di applicazione più battuti è quello della danza.  Una palestra per tanti adepti dell’arte fotografica. Scie luminose contrapposte al buio del teatro, colori sfumati e forme astratte dipinte dalla luce.  Tranne rare eccezioni, un vero orrore per gli occhi. “Dance this way” è il titolo dell’ennesima mostra fotografica sulla danza e sul movimento. La particolarità è che le immagini sono state realizzate dal famosissimo ex ballerino Mikhail Baryshnikov. Basta questo per rendere questi scatti meno noiosi e scontati della altre centinaia di migliaia già visti? Se l’autore delle foto non fosse stato l’ex stella del Bolshoi,  la Galleria Contini di Venezia gli avrebbe ugualmente dato spazio ? Vendere delle opere realizzate da un personaggio famoso in tutto il mondo è senza dubbio più facile che cercare di proporre il lavoro di qualche artista emergente o sconosciuto. Ma è questo che ci aspettiamo facciano le gallerie, gli addetti ai lavori ? Se la funzione del sistema arte contemporanea è solo questa, consiglio di regalare ad attori, calciatori e veline una macchina fotografica o dei  pennelli e una tavolozza. Potrebbe essere una buona mossa in vista della  prossima mostra e delle prossime vendite a collezionisti sprovveduti.

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