venerdì 15 maggio 2015

Il cubismo fotografico di Pablo Picasso

Dipinto nel 1955 da Pablo Picasso, “Donne di Algeri” è stato nei giorni scorsi battuto all’asta per la cifra record di 179 milioni di dollari. Una notizia che ha generato clamore e nuovo interesse nei confronti del cubismo, la corrente artistica nata negli stessi anni nei quali le avanguardie, futurismo, dadaismo e surrealismo, sovvertivano l’idea stessa di arte, grazie alla sperimentazione di nuovi mezzi espressivi come la fotografia. Anche la ricerca sulla scomposizione prospettica, iniziata da Picasso e Braque nei primi anni del novecento fu influenzata dalla fotografia, come sembrano dimostrare le immagini fotografiche realizzate dal pittore e scultore spagnolo. Nel periodo nel quale stava lavorando al quadro “Les Demoiselles d’Avignon”, Picasso utilizzò materiale fotografico e realizzò ritratti fotografici di alcuni suoi amici e conoscenti. Tra questi particolarmente interessante è la foto che ritrae “Il doganiere Rousseau” (1910), una doppia esposizione nella quale appare evidente la scomposizione prospettica tipica del cubismo. La visione fotografica, già determinante per lo sviluppo dell’impressionismo, è ancora una volta capace di creare stimoli e nuove suggestioni per il mondo dell’arte. Quello stesso mondo nel quale la fotografia non riusciva a trovare una collocazione stabile, a causa della sua caratteristica di saper riprodurre fedelmente la realtà. Un “peccato originale” dal quale, solo negli ultimi decenni, sembra essere riuscita a liberarsi.