lunedì 30 gennaio 2012

Il diario personale di Nan Goldin

Nan Goldin da più di quaranta anni si dedica alla realizzazione di una sorta di diario fotografico personale. Le fotografie di amici ed amanti hanno scandito la sua vita e la sua ricerca artistica. Le prime immagini in bianco e nero del 1972 sono un omaggio alle sue amiche drag queen. Artisti, omosessuali, drogati sono ritratti da Nan Goldin nella loro vita quotidiana. Gli anni 80 segnati dall'aids porteranno via molti dei suoi amici più intimi. Negli ultimi anni, l'artista statunitense, sperimenta nuovi temi, la coppia, la famiglia, la maternità e infine il paesaggio, quasi a testimoniare il raggiungimento di una nuova e consapevole serenità. Le quotazioni delle opere di Nan Goldin si aggirano tra i 5 e i 25 mila euro. Il suo record d'asta, raggiunto nel 2002 per la raccolta "thanksgiving" formata da 149 stampe cibachrome incorniciate, è di 314 mila euro.

lunedì 23 gennaio 2012

Mario Giacomelli - opere inedite ad Arte Fiera Off

Nei giorni di Arte Fiera, Bologna e i suoi dintorni, divengono teatro di numerosi eventi collaterali. Nell'ambito del circuito Arte Fiera Off, è possibile visitare, una interessante collettiva, a cura di Manuela Valentini, realizzata in collaborazione con Alinari 24 ORE, la galleria EMMEOTTO e Artistocratic, la galleria on line di fotografia d’autore. "La Memoria delle Cose"  racconta gli spazi, le pareti, le cose come testimoni del tempo e custodi delle atmosfere e della vita degli uomini, attraverso le opere di Mario Giacomelli, Roberto Toja, Alessandro Vicario e Nicola Vinci. Le opere fotografiche di Giacomelli esposte sono in gran parte inediti provenienti dall’Archivio Mario Giacomelli-Sassoferrato di cui Artistocratic è rappresentante esclusivo e sono pubblicate nel nuovo libro edito da 24 Ore Cultura "Mario Giacomelli – Sotto la pelle del reale". Sarà possibile visitare la mostra dal 26 gennaio al 5 febbraio presso Frassinagodiciotto | via Frassinago, 18 - Bologna.

lunedì 16 gennaio 2012

Graziella Antonini - Prix d'Hotel Photo d'Auter PHPA

Ogni anno il Prix d’Hotel Photo d’Auter (PHPA) invita 12 fotografi a realizzare un’immagine unica, dopo aver trascorso una notte in uno dei cinque hotel de charme  della catena “Paris rive gauche”.  Il premio 2011 è stato attribuito alla fotografa svizzera Graziella Antonini per l’opera “Absence”. La foto, caratterizzata da una atmosfera melanconica, ricorda per certi versi, le messe in scena di Gregory Crewdson e come le opere dell’artista americano, lascia allo spettatore il compito di definire i contorni della storia narrata. Un fermo immagine, un piccolo pezzo di vita che dobbiamo decifrare, al quale dobbiamo aggiungere un prima e un dopo. Graziella Antonini, diplomata alla scuola di arti applicate di Vevey, utilizza indifferentemente la fotografia e il video per le sue ricerche artistiche. La foto vincitrice e le altre undici realizzate dagli altri autori invitati, sono state esposte recentemente alla Galerie Esther Woerdehoff di Parigi.

lunedì 9 gennaio 2012

Le assenze di Massimo Vitali

Con le nuove opere esposte alla galleria Brancolini Grimaldi di Londra,  Massimo Vitali sembra voler distogliere la sua attenzione dalle spiagge affollate che lo hanno reso celebre. Protagonista dei suoi scatti è ora il paesaggio. L’uomo diviene un piccolo dettaglio di fronte alla grandiosità della natura. I chiassosi vacanzieri sono in queste nuove opere ridotti a comprimari. L’indagine antropologica cede il passo alla descrizione minuziosa degli spazi naturali. Forse non c’è più bisogno di osservare i volti delle persone, che a partire dal 1994, anno in cui Vitali ha iniziato la sua ricerca sui luoghi di aggregazione, avevano deciso di affidare le loro speranze a Silvio Berlusconi. "Volevo guardare i volti delle persone che hanno votato per lui e capire perché", così Massimo Vitali ha spiegato la sua curiosità, la sua attrazione per le grandi folle. Fino al 28 gennaio nella galleria londinese è possibile ammirare le sue nuove opere fotografiche.

martedì 3 gennaio 2012

Paesaggi dal passato - Gustave Le Gray

Le vecchie stampe fotografiche realizzate dai pionieri della fotografia nel IXX secolo, stanno vivendo, almeno per quanto riguarda la loro quotazione, una seconda giovinezza. La loro rarità, contribuisce in modo decisivo,  a farne oggetto di apprezzamento da parte dei collezionisti. E’ il caso, ad esempio, dei paesaggi realizzati da Gustave Le Gray (1820-1884) in Bretagna e Normandia. La sua foto  “La grand vague” ha detenuto per molti anni il record di aggiudicazione per una foto dell’ottocento. Record per altro superato da un’altra sua foto che raffigura delle barche che lasciano il porto di Havre (917.000 euro).  I paesaggi marini di Le Gray sono caratterizzati dall’utilizzo di una tecnica particolare che ne fa, in qualche modo, una sorta di precursore dell’HDR. Sullo stesso foglio di carta, Le Gray, stampava porzioni di negativi diversi, di foto dello stesso soggetto, riprese in momenti diversi della giornata. Con questo procedimento era così possibile ottenere una gamma tonale particolarmente estesa. La costa veniva ripresa durante le ore del giorno e il cielo al tramonto. L’effetto ottenuto, molto suggestivo per l’epoca,  insieme all’utilizzo della tecnica calotipica, lo fecero conoscere ed apprezzare anche al di fuori del campo fotografico . Alcuni artisti come Gustave Coubert  si ispirarono alle atmosfere e alle luci  presenti nelle sue fotografie per dar vita alle loro opere pittoriche.