lunedì 29 aprile 2013

Wolfgang Tillmans - elogio della non riconoscibilità

Ha 32 anni quando, nel 2000, Wolfgang Tillmans vince il prestigioso Turner Prize. Il primo fotografo non inglese al quale viene assegnato il premio dalla Tate Gallery. Affatto semplice avvicinarsi alle opere e alla sensibilità di questo artista tedesco. Nella sua produzione, inquadrature banali si alternano ad immagini di rottura dal carattere esplicitamente violento o pornografico ad altre squisitamente astratte. Vedendo le sue opere sfugge il nesso, il filo comune della sua ricerca, quella riconoscibilità a volte praticata come un mantra da molti artisti. “Sono interessato a capovolgere/ribaltare i pensieri e a mettere in dubbio conoscenze date a priori, il che certo è sovversivo, perché la cosa più difficile per tutti noi è cambiare il nostro punto di vista, o cambiare il nostro comportamento…” con questa dichiarazione Tillmans ha cercato di spiegare il suo lavoro. Negli ultimi tre anni le sue quotazioni, dopo un periodo di stabilità, sono tornate rapidamente a salire. Nel settembre dello scorso anno a New York, Phillips ha battuto una sua opera “Blautopf” per 71.000 euro. Si trattava di un lavoro composto da 10 c-print di cm. 30x40 ognuna.

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