Il più famoso è senza dubbio Richard Prince, ma sono molti
gli artisti fotografi e non, che utilizzano e si riappropriano di materiale
fotografico esistente. Sfidando leggi sul copyright, sempre più obsolete di
fronte alla velocità della rete e della digitalizzazione delle opere d’arte,
molti artisti spesso a corto di idee, si incamminano sulla strada della riproduzione/risignificazione.
Tra le ricerche più interessanti e concettualmente valide vi è quella di Linda
Fregni Nagler. Un lavoro nel segno della riflessione sugli aspetti iconografici
e narrativi della fotografia. Nella serie “Pour commander à l’air”, esposta per
la prima volta nel 2014 nella mostra dei finalisti del Premio MAXXI, l’artista italiana
nata a Stoccolma rifotografa da pagine di quotidiani d’epoca, delle persone
nell’atto di cadere. Uomini e donne sospesi, congelati nell’istante incerto di
un destino di cui nulla sappiamo. Gesti dall’esito imprevisto, fotografie private
della didascalia che solitamente le accompagna sulle pagine dei giornali. Frame
misteriosi, ingrandimenti di immagini analogiche spesso imperfette, rese ancora
più grossolane dalle tecniche di stampa tipografica. I prezzi delle opere di
Linda Fregni Nagler vanno dai 4000 ai 15000 euro. Quotazioni molto lontane da
quelle di Richard Prince e che dovrebbero, ancora una volta, far riflettere
sulle regole del mercato dell’arte contemporanea.
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