venerdì 20 marzo 2015

Vintage è meglio

A giudicare dai risultati delle principali aste di fine anno, la fotografia continua a riscuotere un crescente interesse da parte del collezionismo internazionale, quello per intenderci capace di spendere cifre da capogiro per aggiudicarsi un’opera d’arte contemporanea da appendere in un lussuoso appartamento di New York, Mosca o meglio ancora Hong Kong. Tra novembre e dicembre dello scorso anno, Sotheby’s, Christie’s e Phillips hanno messo a segno alcune vendite di tutto rispetto. Oltre all’immancabile Cindy Sherman, che con una serie di ventuno stampe di piccolo formato ha oltrepassato i 5 milioni di euro, sono stati soprattutto gli autori storicizzati a farla da padrone. Eugène Atget, Tina Modotti, August Sander e Julia Margaret Cameron hanno visto superare i loro precedenti record d’asta. In particolare “Handlanger”, una stampa ai Sali d’argento di 21x14,8 cm del 1927 di August Sander è stata battuta da Sotheby’s  per poco più di 600 mila euro. Sembra quindi che il mercato si stia indirizzando verso i grandi maestri della fotografia, le cui opere sono più legate al contesto storico e alla capacità di narrare il tempo nel quale hanno vissuto e di cui sono stati testimoni. Una scelta influenzata anche dal fattore rarità, una caratteristica fondamentale per qualsiasi forma di collezionismo. In quest’ottica la stampa vintage diviene un vero e proprio moltiplicatore di valore.  

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