La riappropriazione e la risignificazione di immagini prese da riviste e
pubblicità ha permesso a Richard Prince, negli anni ’90, di entrare nella
ristretta cerchia delle star dell'arte contemporanea.
L'icona del cowboy Marlboro che, nel 2005 fece registrare una vendita
record da Christie’s, è divenuta il suo marchio di fabbrica. L'opera
fotografica, in realtà una riproduzione di una nota immagine pubblicitaria venne
battuta all’asta per oltre un milione di dollari.
Oggi, nell'era dei social e della compulsione fotografica online, Prince
non poteva non servirsi di Instagram per le sue appropriazioni 2.0. Qualche
mese fa, dopo essere stato espulso dal social e successivamente riammesso, ha riprodotto
delle immagini condivise da alcuni personaggi famosi, e dopo
aver inserito dei commenti, ha caricato queste immagini sul suo profilo. Naturalmente
l'operazione "concettuale" non si è fermata qui e Prince ha fatto
stampare in grande formato queste nuove opere, successivamente presentate e
vendute alla Gagosian Gallery di New York con la solita coda di polemiche e
dubbi sulla effettiva proprietà dei diritti di queste fotografie. Di
sicuro alla coppia Gagosian/Prince non difetta la furbizia e la capacità di
generare interesse e soprattutto nuovi business.
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