Fino al 28 gennaio è possibile visitare a Milano, alla Galleria Photology in via della Moscova 25, la retrospettiva del fotografo messicano Manuel Alvarez Bravo scomparso nel 2002 all’età di cento anni. Considerato l’autore più significativo della fotografia messicana, durante i suoi ottanta anni di carriera fotografò soggetti estremamente vari: paesaggi, ritratti, still life e nudi. Ebbe modo di ritrarre e conoscere personaggi ormai entrati nella storia come il pittore Diego Rivera e Frida Kahlo. Ebbe contatti con Edward Weston e Tina Modotti. Tutto il suo lavoro è permeato dal suo amore per il Messico e per la sua gente, spesso protagonista delle sue opere. Un lavoro, quello di Alvarez Bravo, che va oltre la semplice documentazione per sfociare spesso nel surrealismo. Si interessò anche di cinema, collaborando con John Ford e Luis Bunuel. Il 19 novembre 2010, una sua foto “Portrait de l’Eternel, Mexico” del 1935 è stata aggiudicata da Sotheby’s a Parigi per 228000 euro. Il prezzo di aggiudicazione è in parte dovuto alla grande riconoscibilità dell’opera e alla qualità della stampa vintage.
Il sito ufficiale dell'associazione Manuel Alvarez Bravo
mercoledì 22 dicembre 2010
giovedì 16 dicembre 2010
Thomas Demand - La finzione della realtà
Definire Thomas Demand un fotografo è decisamente riduttivo o quantomeno impreciso. L’artista tedesco, infatti costruisce dei veri e propri modellini che riproducono in modo perfetto delle ambientazioni, spesso storiche o legate all’attualità (il rifugio di Saddam Hussein, la Casa Bianca, ecc.). La fotografia così realizzata restituisce all’osservatore uno straniante senso di smarrimento. Ci si interroga sulla reale rappresentazione messa in atto. Si tratta del vero ambiente fotografato con spietata oggettività oppure siamo di fronte alla messa in scena in scala ridotta del reale ? Thomas Demand pone quindi al centro della sua opera l’interrogativo che da sempre ha accompagnato la fotografia. Specchio della realtà o libera interpretazione di essa ? Un continuo slittamento tra realtà e finzione reso possibile dalla perfezione con la quale l’artista costruisce i suoi set. E’ evidente che la costruzione dei modelli in scala ridotta è in questo caso il cuore della sua produzione artistica. La fotografia ne è in qualche modo la testimonianza, il suggello. Negli ultimi anni il mercato ha decisamente premiato Thomas Demand, le sue opere hanno raggiunto quotazioni considerevoli in alcuni casi toccando anche i 100.000 euro. Nel luglio di quest’anno una sua opera è stata venduta all’asta da Christie’s. L’opera, una C-Print su Diasec è stata aggiudicata per 30.000 sterline.
venerdì 10 dicembre 2010
Il 20 novembre da Christie’s a Parigi, sono state vendute all’asta alcune opere di Richard Avedon provenienti dall’omonima fondazione a lui dedicata. L’opera "Dovima et les éléphants” che ritrae una modella tra due elefanti è stata battuta per 841000 euro. Il prezzo più alto mai pagato per una foto in Francia, record anche per questo autore scomparso nell’ottobre 2004. La stima dell’opera era di 400000/600000 euro.
L’asta da Christie's, interamente consacrata a Richard Avedon, ha totalizzato 5,4 milioni di euro per 65 immagini appena. "Dovima et les éléphants" è stata acquistata dalla Maison Dior (la modella indossa un capo di Dior disegnato da Yves Saint Laurent). Si può ben comprendere quindi come per molti critici questa foto venga considerata una vera e propria icona della storia della fotografia di moda.
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lunedì 6 dicembre 2010
La tiratura limitata
Il primo post di questo blog, non poteva che essere dedicato alla “tiratura”, un mezzo utilizzato dalla fotografia per accorciare ulteriormente le distanze dalle altre forme di espressione artistica. Da sempre la fotografia si è trovata a fare i conti con la “riproducibilità” che l’ha, per molto tempo, relegata tra le arti cosidette minori. La tiratura limitata viene quindi incontro all’esigenza, da parte del collezionista, di avere la certezza di acquistare un’opera fotografica, che al pari ad esempio delle litografie, ha una produzione numerica ben definita. La tiratura limitata certificata dall’autore ha quindi permesso alla fotografia di mettersi al passo con altre arti e di competere ad armi pari nel mercato dell’arte contemporanea con opere di matrice pittorica, installazioni e sculture. Anche se ci sono ovviamente delle eccezioni per chi ha rifiutato questo tipo di approccio.
Oggi, quindi, è difficile prescindere dalla tiratura limitata. Fortemente voluta da galleristi e collezionisti, la tiratura o edizione, può essere riferita alla singola opera o meglio ancora all’opera nei vari formati previsti. Si potrebbe quindi avere, della stessa opera, formato piccolo, medio e grande con le loro tirature autonome.
Discorso a parte merita la prova d’artista o d’autore, che in teoria non dovrebbe avere destinazione commerciale ma solo eventuali fini espositivi. È evidente, quindi, che il valore di un’opera fotografica è diretta conseguenza anche della tiratura. In questa ottica si può avere un prezzo variabile dell’opera, determinato dall’avvicinarsi all’esaurimento dell’edizione a disposizione. Dal punto di vista pratico, la tiratura può essere dichiarata sul retro dell’opera insieme alle classiche informazioni sull’autore, la firma e le caratteristiche dell’opera, eventualmente accompagnata anche da un’apposita certificazione cartacea firmata dall’autore.
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