martedì 19 febbraio 2013

La perfezione dell'orrore - WPP 2013

La perfezione dell’orrore, verrebbe  da dire osservando la foto vincitrice dell'ultima edizione del World Press Photo. Un’icona universale del dolore e della stupidità umana. Fiumi di inchiostro e di byte sono stati utilizzati per  descrivere questa fotografia  di Paul Hansen.  I corpi dei poveri bambini, offerti al nostro sguardo da un gruppo di palestinesi,  sembrano uscire dall’immagine. Ad un tratto sembrano penetrare nelle nostre vite, nelle nostre case, nel nostro mondo fatto spesso di cose superflue e inutili affanni.  Ma c’è qualcosa in questa fotografia che disturba profondamente.  La perfezione, la cura dedicata all’ illuminazione. Fa un po’ impressione pensare al reporter svedese mentre si dedica alla post produzione di questa foto. Curve, livelli, maschere di contrasto, applicate  sui volti disperati, sulla folla, sui corpi dei bambini straziati. Una luce, quella di questa foto, troppo uguale a quella delle serie tv che siamo abituati a vedere sui nostri schermi globalizzati. CSI, NCIS, Criminal Minds.  Ancora una volta la perfezione dell’orrore. Il rischio è il corto circuito tra finzione e verità. Una verità che sembra, sempre di più, volersi servire dei codici e dei linguaggi della finzione.

1 commento:

  1. La perfezione dell'orrore ! che definizione precisa!
    Non riesco a dare altre definizioni migliori...
    Certamente il "CORTOCIRCUITO" come l'ha definito, credo sia già stato superato; in fotografia, in tv, nei giornali ed in ogni mezzo di informazione (specialmente in un paese come il nostro).
    Non credo che Hansen faccia eccezione.
    Il WORLD PRESS in fondo è lo specchio della nostra società e di ciò che la società produce; penso che sia difficile fare il nostro lavoro , troppo.

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