A distanza di sei anni torna la mostra d’arte di beneficenza
“Arte per l’Africa II – 2012” a sostegno della Ong AMREF, che da oltre 50 anni
opera con impegno nelle martoriate regioni del Corno d’Africa. La mostra,
ideata da Carlo D’Orta e Andrea Romoli Barberini si pone l’obiettivo di
raccogliere fondi a favore del progetto
“Children in need” gestito da AMREF nella capitale del Kenya, Nairobi. Le opere
esposte, donate dagli artisti partecipanti, verranno vendute nel corso dell’esposizione
e l’intero ricavato verrà utilizzato per
finanziare il progetto. E’
inoltre possibile effettuare una donazione indicando nella causale “Arte per
l’Africa 2012 - Progetto Childreen in need”. Con 250 euro di donazione si potrà sostenere/recuperare per 1 anno un ragazzo di
strada (non solo pasti caldi e assistenza sanitaria e sociale, ma anche assistenza
psicologica, attività di riabilitazione e risocializzazione, attività educative,
partecipazione a laboratori didattici e professionali). La mostra si terrà dal
30 marzo al 3 aprile presso L’Istituto Portoghese di Roma, orari 17-20, Via dei
Portoghesi 6 (a 100 metri dal pantheon).
lunedì 26 marzo 2012
lunedì 19 marzo 2012
Eggleston - bye bye dye-transfer
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Il
12 marzo scorso Christie’s ha venduto 36 stampe di William
Eggleston per un totale di 5,9 milioni di dollari. Le fotografie aggiudicate sono stampe
digitali inkjet ai pigmenti di grandi dimensioni. Ristampe di opere realizzate in
passato con il procedimento dye-transfer utilizzato dal fotografo per ottenere
la classica saturazione caratteristica delle immagini di questo grande autore. Tra
le foto battute all’asta ed aggiudicate, anche la storica immagine del triciclo
ripreso da un’insolita prospettiva dal basso. Tutte le stampe sono state tirate
in due esemplari. La seconda edizione, secondo gli accordi tra l’ Eggleston
Artistic Trust e la casa d’aste, non
sarà messa in vendita prima di tre anni. Come dichiarato da Joshua Holdeman,
direttore internazionale del dipartimento di fotografia di Christie’s, lo scopo
della vendita era quello di creare un nuovo mercato per la fotografia di
Eggleston, più vicino al mondo dell’arte contemporanea. A giudicare dal risultato
dell’asta sembra che ci siano riusciti senza problemi.
approfondimenti:
lunedì 12 marzo 2012
Gallerie - Michael Hoppen Gallery
Fotografo da circa venti
anni, Michael Hoppen ha deciso nel 1992 di cambiare attività, pur
continuando ad occuparsi di fotografia. Trasforma così il suo studio in una
galleria che ben presto diviene un punto di riferimento a Londra. La Michael
Hoppen Gallery dislocata su due piani in Jubilee Place, a due passi da Kings Road, espone opere fotografiche di artisti affermati
del passato accanto a lavori di autori contemporanei. Tra i primi Doisneau, Avedon,
Cartier Bresson e Moholy-Nagy. Tra i
contemporanei Nobuyoshi Araki, Desire Dolron e Valèrie Belin. Fino al 31
marzo è possibile visitare la prima mostra personale europea di Hisaji Hara, una delle stelle nascenti della
fotografia giapponese. Sono esposte una serie di fotografie ispirate ai dipinti
di Balthus. Immagini in bianco e nero create con esposizioni multiple senza l’impiego di
computer.
Per approfondimenti:
lunedì 5 marzo 2012
Dale Yudelman - Le speranze dei migranti
Nato a Johannesburg, Dale Yudelman si avvicina alla fotografia molto presto. Nel 1979 inizia
a collaborare con il giornale “The Star”. Sette anni dopo lascia il suo paese e
si reca a Londra e Los Angeles dove lavora come freelance publicando i suoi reportage su numerose testate. Nel 1996,
terminato l’apartheid, ritorna in Sud Africa. Nella serie “I am” Yudelman sofferma il suo sguardo e la sua analisi sul
mondo degli immigrati che dai paesi vicini, si recano in Sud Africa alla
ricerca, spesso disperata, di un lavoro e migliori condizioni di vita. L’autore
ricostruisce una parte della storia di questi migranti partendo dalle loro
richieste di lavoro lasciate nelle bacheche dei supermercati. Con i suoi
dittici e il suo stile coinvolgente Yudelman ci avvicina alle loro speranze
alla loro personalità, espressa dalla loro grafia e dalle frasi utilizzate nel
tentativo di trovare una risposta al loro futuro. Non un reportage con occhi
compassionevoli, ma un lavoro di grande efficicacia estetica e comunicativa.
approfondimenti:
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