Ricordo e
finzione si mescolano nelle immagini realizzate da Mathilde Petit. La giovane
fotografa francese crea un album di famiglia immaginario. Epoche e personaggi
vengono abilmente manipolati. Un viaggio a ritroso nel tempo in una memoria
ipotetica. Una scatola dei ricordi che si apre regalandoci atmosfere e
sensazioni famigliari sospese in epoche diverse, a cavallo tra gli anni 20 e 70.
Una messa in scena perfettamente riuscita, un passato mai stato, che ci
restituisce una fotografia fatta di emozioni, sull’onda della nostalgia. Il
favoloso mondo di Mathilde ci appare del tutto verosimile e ci invita ad aprire
vecchi cassetti alla ricerca del nostro passato. I nostri figli
probabilmente non lo potranno fare. Hard disk e cloud saranno forse le loro
scatole dei ricordi. Meno polverose ma molto più fredde.